Eduardo Urbano registra e produce la sua musica da solo, in casa sua, e racconta perchè ha scelto una forma più minimalista, diversa dagli standart imposti dall'industria musicale oggi, per la sua uscita Fracasso for Lovers.
Le melodie malinconiche dell'artista brasiliano Eduardo Urbano ci hanno incuriosito da subito. Questa settimana l'abbiamo intervistato per scoprire il processo creativo che sta dietro le sue creazioni musicali.
Potresti farci un' introduzione su chi sei e qual è il tuo progetto musicale?
Cerco sempre di portare innovazione nelle mie composizioni, ultimamente mi ispiro tanto al rock classico, con alcuni elementi di musica contemporanea. La caratteristica che ho mantenuto costante in tutte le mie composizioni è l'idea di una musica minimalista, ogni strumento sia ben riconoscibile all'interno della melodia.
Compongo, registro e produco tutto a casa mia, con un home studio che ho allestito. E' stata sicuramente la scelta migliore per me perché mi sento libero di sciluppare le mie idee, posso gestire come voglio il mio tempo, e quindi ho più tempo per pensare, ascoltare le mie canzoni, aggiungere, togliere elementi o anche ricomporre le melodie.
Cosa ci racconti sulla tua ultima uscita discografica "Fracasso for Lovers"?
Fracasso for Lovers è il singolo nato dall'unione delle prime due canzoni che ho pubblicato, composte, registrate e prodotte solo da me. Dal 2019 ho questo progetto, ma è stato nel 2020 (un anno molto malinconico per me), che sono riuscito a fermarmi, pensare alle mie composizioni e metterle in pratica. L'idea è di imparare ad accettare le storie d'amore che sono andate male in passato e che potranno andare male in futuro, e anche se la canzone ha un tono malinconico cerca di essere più inclusiva che semplicemente romantica, oltre ad avere un carattere esistenzialista.
Ha una sonorità molto semplice con pochi strumenti (chitarra, armonica e voce), è stata una delle canzoni che mi ha dato più soddisfazione scrivere ed è la prima canzone che ho scritto nella mia lingua madre (portoghese brasiliano), in cui ho sentito quindi più libertà nella creazione del testo. Ci sono alcune parti in francese che completano il testo perché ho pensato che il suono del francese si sarebbe adattato molto bene al tipo di musica, ed è anche una lingua che ben si presta a raccontare il tema dell'amore.
Nella canzone Hopeful Times Again parlo di perdita, ma ho cercato di concentrarmi più sul tema della speranza che sul sentimento di perdita, e credo che questo desiderio possa essere trattato come un "amore universale", che trascende l'amore romantico e aiuta a sopportare tutti i tipi di perdite con cui dovremo confrontarci nel nostro viaggio di esseri umani. Quando l'ho composto mi sono ispirato molto ai Beatles, soprattutto nelle canzoni dell'album Rubber Soul, con una melodia semplice ma che cambia e si evolve all'interno del lavoro senza perdere le caratteristiche dell'inizio, e ho scelto di lasciarlo breve senza ripetizioni, per dare più forza e impatto al primo ascolto.
Qual è la tua esperienza con l'industria musicale digitale e com'è stato il tuo inizio come musicista indipendente?
L'industria della musica digitale è stata fondamentale per me per credere in quello che stavo facendo e per essere in grado di realizzare quel sogno. Vedere artisti indipendenti che sono partiti dal nulla, senza produttori, e sono riusciti a pubblicare la loro musica in un mercato gigantesco come quello della musica digitale, mi ha fatto venire voglia di continuare, e mi ha dato la forza e l'autostima necessarie per portare avanti l'uscita del mio primo singolo.
La mia paura principale era di non riuscire a raggiungere il pubblico con la mia musica, ed è un dubbio che è nato nel momento stesso in cui ho preso la decisione di promuovere la mia arte. Ho mosso i primi passi nell'incertezza di come trovare qualcuno che gestisse e finanziasse le mie idee, poi mi sono informato sul mercato musicale digitale e ho capito che ha reso enormemente più semplice l'intero processo e che mi avrebbe lasciato il pieno controllo sul mio lavoro e la mia carriera.
Era questa l'indipendenza di cui avevo bisogno e con lei è arrivata l'idea di registrare tutto a casa, cosa che ha reso tutto molto più facile anche in un anno di pandemia (era il 2020). Con l'idea pronta, dovevo solo sporcarmi le mani, studiare, finire alcune delle mie composizioni e trovare l'etichetta che mi avrebbe soddisfatto e mi avrebbe lasciato il pieno controllo dei miei progetti con aiuto, velocità e prezzi accessibili.
Cos'hai in programma per il 2021?
Se tutto va come previsto, ho intenzione di pubblicare un album entro la fine del 2021, con una buon numero di canzoni che si inseriscono coerentemente all'interno di un progetto musicale più ampio. Ho anche intenzione di migliorare la qualità delle mie registrazioni, usare nuovi dispositivi, nuove tecniche e sto anche pensando di aggiungere nuovi strumenti, che sto cercando di imparare a sonare, attraverso partnership con altri musicisti. Oltre a questo album, ho due canzoni pronte che faranno sì parte dell'album, ma saranno pubblicate prima come singoli.