Chi è il giovane campione di freestyle che sta conquistando la scena rap italiana.
Per chi ancora non ti conosce, ci racconti chi sei?
Sono un artista indipendente che ha trovato appoggio da un management fatto da professionisti, ma prima ancora da amici, competenti che mi mettono in condizione di dover pensare solo alla musica.
Il mio progetto musicale è più un percorso che uscita dopo uscita sta definendo il mio profilo artistico. Sono riuscito a farmi spazio nell’immaginario collettivo come freestyler, ma ho sempre guardato a questo con un focus sulla musica. Non mi piace essere etichettato, o quando la gente fa rientrare un artista all'interno di un solo genere o di un solo concept rendendolo la caricatura di se stesso. Amo dare un punto di riferimento instabile a chi mi segue. Ho una scia introspettiva e matura e una scia hardcore e adolescenziale che stanno delineando il mio percorso artistico, ma voglio sempre sentirmi nella posizione di essere libero di portare anche altro musicalmente parlando, qualora mi sentissi di farlo ovviamente.
Sei passato dal freestyle alla produzione di EP e brani. Questa rimarrà la tua rotta?
Si, decisamente. Il freestyle è e rimarrà parte del mio background, qualcosa a cui senza dubbio devo tanto. La mia intenzione tuttavia è quella di concentrarmi sulla musica, sulle canzoni, perché sono la cosa che mi fa sentire maggiormente realizzato in questo momento e perché a differenza di molti colleghi penso di essere più portato a scrivere e comporre piuttosto che ad improvvisare. Per quanto riguarda il mio percorso, il freestyle non ha mai tolto tanto spazio alle canzoni, dal primo giorno in cui ho iniziato ad avvicinarmi al rap avevo già le idee chiare rispetto al voler fare i dischi, il trick penso sia stato quello di creare un punto di rottura tra il freestyle e la mia musica, l’intenzione da subito è stata quella di fare musica totalmente atipica rispetto a quella che normalmente farebbe un freestyler.
Chi sono i tuoi punti di riferimento? Cosa influenza maggiormente il tuo stile - anche nella parte visuale dei video - e i tuoi testi?
Cerco di ascoltare più musica che posso e ritengo che il punto di riferimento non vada ricercato solo negli artisti già affermati. Io trovo dei punti di riferimento anche in chi nel percorso artistico può essere può indietro rispetto a me, e mi focalizzo piuttosto su ciò che lui sa fare meglio di me. Amo questa mentalità e penso che faccia la differenza.
In generale, il mio stile è molto influenzato dal vecchio Rock che trovo sempre attualissimo (Floyd, Nirvana, Doors) ma anche dalla poesia simbolista. E sarei ipocrita a nascondere che anche le tendenze del momento mi influenzino notevolmente, cerco di stare sempre al passo con i tempi pur provando a portare un contenuto che sia quanto più mio possibile. Anche ciò che accade nella mia testa è fonte di ispirazione, cerco di ascoltarmi, di capire ciò che mi piace e che si avvicina al mio modo di stare al mondo, così da poterlo inserire all'interno della musica e dei video che creo.
Quale consiglio daresti ai giovanissimi che vogliono intraprendere la tua strada?
Il più banale, consiglierei di credere in se stessi e di farlo davvero, se ci credi veramente hai la forza e il coraggio di sacrificare tanto, anche in termine di: uscite, relazioni e ‘’una vita normale’’, se non hai il coraggio di farlo allora non ci credi abbastanza.
Qual è il tuo rapporto con le piattaforme digitali e di streaming?
Abbastanza ermetico. (lol)
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Voglio continuare a fare tanta musica, migliorarmi e diventare la migliore versione possibile di me stesso concentrandomi sulla realizzazione di prodotti musicali ufficiali, che affermino e impongano le mie intenzioni artistiche sia da un punto di vista musicale che estetico.
