Ben ritrovati, amici. Sono di nuovo io, iftah, e oggi mi piacerebbe parlarvi dei sintetizzatori modulari! A meno che non abbiate vissuto in eremitaggio negli ultimi due anni, dovreste aver notato che i sintetizzatori modulari - specialmente quelli in formato eurorack - sono ovunque. Ciò che una volta apparteneva agli esperti e a pochi individui privilegiati ha attraversato un impressionante processo di democratizzazione e ora può essere facilmente individuato nello studio di registrazione di persone comuni. Questa "rivoluzione" o "rinascita" è particolarmente interessante perché i sintetizzatori modulari sono sempre più integrati in quella che viene definita musica accessibile.
Anche se siete dei produttori esperti, entrare nel wormhole del modulare richiede un certo impegno. Si tratta di una pratica che causa forte dipendenza e che porta via molto tempo, senza considerare la curva di apprendimento. Detto questo, il modulare rimane una delle cose più eccezionali che mi siano capitate nella mia relazione con la musica e la tecnologia.
Il Coast to Coast
Se decidete di imboccare questa strada e buttarvi in questa impresa dovete tenere conto di alcuni fattori.
Investire denaro e costruire un sistema che ricrei un classico sintetizzatore vocale sottrattivo potrebbe rivelarsi in qualche misura un "fallimento". Anche se riusciste a deviare il segnale e modulare cose che diversamente non potreste, alla fine dei conti si tratterebbe della stessa tipologia di architettura. Realizzare un sintetizzatore "West Coast", invece, potrebbe procurarvi una fonte sonora che ancora non avete a disposizione nel vostro studio di registrazione. Il West Coast tradizionale si rifà all'idea di sintesi di Buchla che, a differenza della cugina sintesi sottrattiva dell'East Coast, preferisce iniziare con un'onda sonora a moto armonico di carattere monotono, come ad esempio un'onda sinusoidale, a cui aggiungere man mano armoniche attraverso la frequenza di modulazione, l'ampiezza di modulazione e la modellazione dell'onda. Un sintetizzatore vocale West Coast consiste generalmente in un oscillatore complesso (due oscillatori - un modulatore e un vettore), un vca, un modificatore d'onda, dei filtri passa-basso e dei generatori di funzione.
Oggi esistono svariati moduli che funzionano da sintetizzatori vocali completi. Sebbene possano essere molto interessanti e musicalmente utili, io li eviterei all'inizio - utilizzare i blocchi di costruzione e i patching quando si è alle prime armi porta spesso a felici incidenti di percorso e a risultati eccezionali, e poiché durante il processo di patching si impara sempre qualcosa, questo spesso porta alla nascita di nuove idee.
Partire con poco e tenere le cose sotto controllo è la cosa migliore che possiate fare, e una cosa che la maggior parte di noi che si è buttata a capofitto in questo wormhole non ha fatto. I novelli euro-entusiasta spesso finiscono per vendere metà del loro studio di registrazione per finanziare i loro rack infiniti (credetemi, ci sono passato in prima persona), ma secondo me un rack più grande di 9U diventa scomodo - a meno che non decidiate di produrre musica esclusivamente attraverso il vostro sistema modulare.
Lo studio del sistema
Alessandro Cortini (Nine Inch Nails, SONOIO) una volta in un'intervista ha affermato di passare molto tempo a lavorare su ognuno dei moduli che possiede per tirarne fuori il meglio. Penso che questa sia una tecnica eccellente, che non solo vi aiuterà a comprendere il vostro sistema, ma vi farà anche realizzare ciò che i moduli di cui già siete in possesso sono capaci di fare, prima di fare clic sul pulsante "paga subito!" per l'ennesima volta.
Il primo anno trascorso con il mio sistema modulare è stato quello musicalmente meno produttivo nella storia di Skinnerbox. Ciò è accaduto per diversi motivi. Prima di tutto c'era molto da imparare, quindi mi sono ritrovato in studio a condurre esperimenti sul suono che erano sicuramente divertenti, eccezionali, sorprendenti e quant'altro, ma che non hanno necessariamente portato a risultati in termini musicali. Un altro problema è stato il fenomeno di "improvvisazione infinita". Per via delle immense possibilità sonore e dell'esperienza concreta offerta da un sintetizzatore modulare, è davvero difficile smettere di giocherellare con una patch e cliccare effettivamente sul pulsante registra. Questa è una cosa che ho imparato ad evitare di fare dopo un po' di tempo - cerco di essere molto concreto con il patching e di tirar fuori un'idea specifica invece di perdermi in un oceano di possibilità. Un sintetizzatore modulare inoltre è tutt'altro che uno strumento immediato. Può sembrare ovvio, ma non vi basta semplicemente accenderlo e cominciare a suonare - potreste ritrovarvi a passare ore intere prima di riuscire ad assestare un buon colpo (ma quando ci riuscite è davvero soddisfacente!), perciò dovete avere molta pazienza.
Probabilmente è una buona idea cercare di capire l'intero universo modulare provando alcuni emulatori software. "Reaktor Blocks", "Softube Modular" o "OSCiLLOT" sono un buon punto di partenza. Sperimentare con il flusso di lavoro vi aiuterà a capire se si tratta di qualcosa di davvero adatto a voi.
Ci sono molte fonti di informazione in rete. Muffwiggler, per dirne una, è la più grande comunità online sul modulare che funziona anche da database per tutto ciò che riguarda i moduli, i patching e molto altro. Un'altra grande fonte di informazioni è MODULARGrid, che vi permette di pianificare il vostro sistema, controllare le specifiche relative al consumo energetico, scrivere le patch e persino visualizzarne alcune in anteprima.
Riassumendo, il sistema modulare è davvero uno strumento eccezionale, già solo per via della sua fruibilità. A livello di suono apre intere galassie di possibilità altrimenti irraggiungibili. Inoltre mi ha spinto ad utilizzare gli altri miei strumenti e software in modi nuovi. Applicare le tecniche del feedback e della modulazione che ho imparato nelle patching con Ableton Live, per esempio, mi ha portato ad ottenere risultati davvero interessanti.Se pensate di avere tempo e motivazione per gettarvi nell'impresa non ve ne pentirete.
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