Le società di gestione dei diritti - il lavoro di GVL, Swissperform e le altre
- Gideon Gottfried
- 10 marzo 2016, giovedì
Non basta tenere conto degli autori e dei compositori da un lato e degli interpreti dall'altro; è importante distinguere tra la canzone in sé e la sua trascrizione fisica.Le società di gestione dei diritti vennero fondate proprio tenendo in considerazione queste differenze, per garantire una retribuzione agli artisti.Date le risorse tecnologiche attualmente a disposizione, si potrebbe obiettare che si tratti di un lavoro ormai obsoleto: tuttavia, queste società costituiscono al momento la massima fonte di introito per molti artisti, per alcuni addirittura l'unica.
Oggi esamineremo le società che si occupano degli interpreti, usando la tedesca GVL come esempio per spiegarne i meccanismi.Vi diremo anche quale società risponde per gli artisti di spettacolo nel vostro Paese.
Cosa fa GVL?
"Chiunque produca arte o fornisca le risorse economiche che ne consentono la produzione, deve percepire un compenso derivante dall'uso d'opera", spiegano Guide Evers e Tilo Gerlach, direttori generali di GVL. GVL sta per “Gesellschaft zur Verwertung von Leistungsschutzrechten” ovvero una società che sfrutta i diritti connessi - per inciso, giusto per rendere il discorso ancora più complicato, vi basti tenere a mente che in alcuni paesi i diritti connessi non sono necessariamente ciò a cui il mercato tedesco fa riferimento quando parla di diritti di esecuzione (Leistungsschutzrechte).
Dal 1959 è stato compito di GVL assicurarsi che artisti, produttori e promotori di arte fossero equamente remunerati (rif.: cliccate qui e potrete vedere cosa significa "giusto compenso").
Il suo lavoro vede coinvolti principalmente gli artisti e i musicisti che prendono parte ad una registrazione, così come chi si occupa dell'incisione, cioè le etichette ma anche i produttori di videoclip. Per essere qualificato, un artista non deve essere per forza legato a un'etichetta.
GVL fa da intermediario tra coloro che detengono i diritti e coloro che ne fruiscono.Se non esistessero società di gestione come GVL, le emittenti radiofoniche e televisive - così come qualsiasi ristorante o locale che voglia ricorrere a produzioni musicali o audiovisive - dovrebbero contrattare il loro utilizzo con ogni singolo artista e produttore coinvolto nel progetto. Sul versante opposto, l'ente preposto all'erogazione dei compensi dovrebbe rendere costantemente traccia dell'uso delle sue produzioni per assicurare il pagamento da parte dei fruitori.Spiegano ancora Gerlach e Evers: “GVL verifica che entrambe le parti – titolari dei diritti e fruitori dei diritti – possano beneficiare del cosiddetto servizio "one-stop shop", una sorta di "sportello unico" attraverso cui GVL dà licenza ai fruitori di attingere al repertorio musicale globale, riscuote i pagamenti e li trasmette a sua volta ai titolari”.
Società sorelle e differenze
In Svizzera la società che si occupa dello sfruttamento dei diritti connessi si chiama Swissperform; in Austria c'è LSG-Interpreten.Poi abbiamo Adami in Francia, GDA in Portogallo; e ancora, Itsright in Italia, AIE in Spagna e infine PPL nel Regno Unito.In alcuni Paesi società diverse regolamentano diverse tipologie di media. In Spagna, per esempio, AIE copre solo le registrazioni sonore, mentre AISGE è responsabile per le produzioni audiovisive come film e serie TV. La tutela degli interpreti audiovisivi è presieduta da BECS nel Regno Unito, da VDFS in Austria. Paesi diversi, diversi aspetti legali.
“Per fare un esempio, nel Regno Unito non c'è corrispettivo per la copia ad uso privato,” precisa Burkhard Sehm, consigliere giuridico e responsabile degli affari legali e internazionali per GVL.La tassa sui diritti di copia privata è applicata su quei vettori di registrazione sonora che possono essere all'occorrenza DVD, chiavette USB, hard-drive e smartphone.Continua Sehm: “L'ambiente internazionale è estremamente variegato negli aspetti legali, economici e operativi: di conseguenza, ogni Paese ha le proprie società di gestione, ognuna soggetta ai rispettivi statuti nazionali e ai propri schemi di distribuzione in conformità con la propria Costituzione. Anche i mercati agiscono in modo diverso a seconda dei Paesi: ecco perché i mercati esteri devono essere attentamente e costantemente tenuti sotto controllo; lo stesso vale per gli accordi di reciprocità [tra società di gestione] che caratterizzano ogni Paese dal punto di vista legale e operativo. Lo scambio operativo, allo stesso modo, richiede grande flessibilità.”
Accordi reciproci garantiscono inoltre che PPL possa riscuotere dai Paesi esteri la tassa sui diritti di copia privata degli artisti nazionali. In generale, tali accordi facilitano la riscossione delle royalties quando il repertorio di un artista è utilizzato all'estero; quest'ultimo rimane comunque libero di affidare lo sfruttamento dei propri diritti connessi a società diverse in ogni Paese. GVL collabora tra l'altro con oltre 40 società sorelle, incluse tutte quelle a cui abbiamo qui fatto cenno.
Pagamenti e monitoraggio
Dal momento che GVL non può essere presente in tutti i luoghi dove una determinata musica viene riprodotta nello stesso momento, i fondi vengono stanziati in base allo sfruttamento del suo repertorio in radio e TV. Radio e TV riportano direttamente alla GVL. La distribuzione del denaro per tutti gli altri utilizzi è calcolato sulla base di estrapolazioni: gli artisti cominciano a percepire un compenso l'anno successivo al primo di utilizzo. GVL non eroga l'intera somma, ma ne tiene di riserva una gran parte. Come precisa Sehm, ciò viene fatto per garantire ad ogni artista coinvolto in una produzione la possibilità di avere rapporti diretti con GVL; la somma intera verrà rateizzata nei tre anni successivi, allo scadere dei quali tutti gli artisti che non avranno dato contributo alla società rimarranno a mani vuote.
Itsright, la società di gestione dei diritti in Italia, è stata fondata solo nel 2010."Adotta standard di ricerca basati su informazioni analitiche fornite dai fruitori (radio e TV) e da agenzie indipendenti che monitorano ogni singolo ricorso a registrazioni sonore,” come ci racconta il Presidente della società, Gianluigi Chiodaroli.
In Francia, Adami coopera con altre società nazionali per gestire l'intero introito derivante dalla copia privata, dalle trasmissioni radiotelevisive e da altre prestazioni audiovisive. La copia privata è gestita da Copie France; radio e TV mandano le loro playlist a un'organizzazione chiamata SPRE. A monte, Adami rileva le vendite musicali per verificare l'utilizzo complessivo del suo repertorio. Il compenso dei partecipanti alle produzioni audiovisive - ad esempio gli attori - è calcolato sui rispettivi salari percepiti durante il loro coinvolgimento in una determinata produzione.
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