Adi Kum & Baby Satan Records: ostacoli, opportunità e suggerimenti per avviare un’etichetta indipendente
Per guadagnarsi da vivere con la loro musica, oggigiorno molti artisti devono darsi da fare e fare un po' (o molto) di tutto. Ciò è particolarmente vero quando si tratta di gestire un’etichetta discografica, come ci spiega l'artista berlinese Adi Kum.
Adi è una musicista e una promoter, e ha inoltre co-fondato l'etichetta discografica indipendente guidata da donne Baby Satan Records, un'etichetta il cui intento ridare il potere ai musicisti stessi.
Adi sa cosa significa aiutare gli artisti ad avere successo e aiutare un'etichetta a crescere poiché appunto fa di tutto, dall’organizzazione dei concerti alla produzione e vendita di merchandising, fino ad arrivare alla distribuzione fisica e digitale e alla produzione di video musicali. Qualunque cosa vi venga in mente, Adi la fa. E come se non bastasse, Adi trova ancora il tempo per registrare, pubblicare ed suonare musica nelle sue due band, Jealous e Dane Joe.
Di recente abbiamo incontrato Adi per farci una chiacchierata e le abbiamo chiesto come si fa a gestire un'etichetta discografica indipendente, perché le playlist sono così importanti e ci siamo anche fatti dare qualche suggerimento su come oggi gli artisti possono promuovere la propria musica.
Baby Satan Records
By Alex Howard
Come, quando e perché hai fondato l'etichetta?
L'etichetta è nata circa 2 anni e mezzo fa. È una cosa cominciata in modo abbastanza casuale quando stavo per pubblicare il mio album e tutti mi chiedevano se avevo un'etichetta con cui pubblicarlo, quindi un po’ per scherzo e un po’ per necessità ho deciso di inventarmi il nome di un’etichetta. Ben presto hanno cominciato a chiedermi se fosse una cosa vera e, ironia della sorte, è diventata un’etichetta vera e propria. In passato ho lavorato come promoter e come tecnico del suono, ho organizzato concerti e suonato, ho pure fatto la DJ, quindi avendo lavorato con altri artisti è stato un processo abbastanza naturale arrivare al punto di fondare un'etichetta.
"Principalmente tutto è derivato dal vedere tanti artisti di talento in difficoltà con gli aspetti logistici e pratici dell'essere musicisti."
So che non è una cosa che vale per tutti, alcune persone sono bravissime a creare mentre altre sono più brave a promuovere, ma penso che considerando lo stato attuale dell'industria musicale sia essenziale capire come funziona. Quindi cerco di coinvolgere i nostri artisti il più possibile, soprattutto perché ad alcuni di loro viene naturalmente bene.
Fai tutto da sola, o hai dipendenti/amici che lavorano insieme a te per l’etichetta?
La mia migliore amica Paz è entrata nell’etichetta dopo la prima pubblicazione e da allora la gestiamo insieme. Paz è fantastica con l’arte visiva, si occupa della maggior parte degli artwork, delle locandine per i concerti e dei video. La vediamo allo stesso modo per quanto riguarda la musica e tutto il resto, e cerchiamo di non pensare a come "dovrebbero" essere le etichette.
Ad esempio, una delle prime cose che abbiamo fatto come etichetta è stata quella di creare una playlist su YouTube da guardare quando sei un po’ “stonato” e fare un elenco di band che ci piacerebbe firmassero con noi. Tutte e due non capiamo come funziona il capitalismo o perché i numeri delle pubblicazioni devono essere in ordine cronologico. Siamo solo noi due, ma fin dagli inizi siamo state fortunate a ritrovarci con un fantastico gruppo di amici, etichette e venue con cui collaborare.
Qual è stato il primo ostacolo da superare?
La prima volta che ci siamo incontrate abbiamo stilato un elenco di tutti i nostri dubbi e paure con relativo elenco di risposte per ciascun problema. Principalmente penso che avessimo paura di non essere prese sul serio, quindi prenderci su serio – ma non TROPPO! – ci ha aiutato.
Qual è stata la cosa migliore che avete fatto con l'etichetta o con un artista?
L'anno scorso abbiamo curato un palco al Synästhesie Festival e abbiamo anche organizzato una serie di eventi finanziati da Musicboard. È stato fantastico offrire ai nostri gruppi la possibilità di fare concerti più grandi e conoscere anche nuove persone. E poi noi amiamo davvero i nostri artisti, li conosciamo tutti personalmente e sono tutti grandi lavoratori, molto dolci e creativi.
Suggerimenti per la promozione
Come gestite la stampa di vinili o CD?
Siamo nel 2021, quindi ovviamente facciamo soprattutto musicassette! Abbiamo i nostri macchinari quindi davvero facciamo tutto da sole, ma quando qualcuno vuole pubblicare su CD o vinile abbiamo dei contatti che ci aiutano a farlo.
Come gestite i media/stampa/radio per i vostri artisti?
Non abbiamo alcuna esperienza professionale con queste cose, ma cerchiamo di imparare mano a mano che andiamo avanti.
Sono io a fare i comunicati stampa e quindi li invio alla nostra mailing list, e poi bombardiamo i nostri social media con contenuti folli ma - si spera! - divertenti. Alcuni dei nostri artisti sono abbastanza bravi a farsi pubblicità da soli e ci danno una mano, e a volte sono gli stessi giornalisti a contattarci perché interessati ai nostri artisti o eventi.
Distribuzione digitale di musica
Puoi dirci qualcosa sulla distribuzione digitale per gli artisti su Baby Satan?
Fin dalla nostra prima uscita (e molto prima che iniziassi a lavorare per iMusician!), per le nostre uscite digitali ci siamo sempre affidate a iMusician. Il mondo della musica digitale è in continua evoluzione e c'è sempre molto da imparare, a partire da come creare i profili artisti o come proporsi alle playlist, e voglio saperne sempre di più in modo da insegnarlo ai nostri artisti così che possano fare da soli.
In generale, penso che gli artisti spesso vogliono occuparsi solo della propria musica e quindi si sentono intimiditi e scocciati da tutto ciò che riguarda la distribuzione o le pubbliche relazioni, ma oggi tutte le piattaforme sono realizzate in un modo così accessibile che penso che ogni artista sia in grado di imparare a gestirle da sole.
Le playlist sono importanti per te?
Sono letteralmente ossessionata dalle playlist, le creo e le ascolto, e spesso mi lascio guidare dall'algoritmo di Spotify. A volte è un po’ inquietante, ma lo adoro. Per quanto riguarda essere inclusi in grosse playlist, probabilmente al momento è uno dei modi migliori per farsi conoscere ed è pure gratis!
Su quali piattaforme ascolti gli artisti (Bandcamp, YouTube, Spotify...)?
Mi piace il layout di Bandcamp ed è anche il modo migliore per supportare artisti indipendenti perché puoi acquistare direttamente la loro musica. Ma per il resto uso Spotify e mi piace scambiare playlist con le persone. Ascolto anche molti podcast. Al momento sono molto presa da "Slow Burn", un ottimo podcast sul Watergate, e ascolto spesso la playlist "Light In The Attic", che secondo me è una delle più grandi etichette discografiche di tutti i tempi. A volte uso anche YouTube perché sono appassionata di video musicali.
Quali sono le 3 migliori uscite della Baby Satan Records che consiglieresti a chi non conosce la tua etichetta?
Probabilmente consiglierei di cominciare da una delle nostre 3 compilation piuttosto eclettiche e continuare da lì, oppure consiglierei uno dei miei album preferiti, "One Winter, One Hunter" di Avishag Cohen, un’amica di grande talento di base a New York.
Che consigli daresti a quegli artisti in cerca di un'etichetta discografica?
Gli suggerirei di trovare un'etichetta che abbia artisti simili (sia per quanto riguarda la musica che per la fase della loro carriera) e inviare loro una mail (non un messaggino su Instagram! ah ah) con il disco dopo averlo missato e masterizzato. Comunque la cosa più importante è non prenderla sul personale se il disco non viene accettato o se non si riceve risposta. Ci si può sempre creare la propria etichetta!
Dal budget alla consulenza legale: come avviare un'etichetta musicale passo dopo passo
"Fare una ricerca sull'evoluzione delle etichette discografiche e sui cambiamenti nel consumo di musica è un buon punto di partenza se si desidera avviare una propria etichetta, in modo da poter meglio comprendere le opzioni a disposizione, cosa si è in grado di offrire e capire cosa potrebbe succedere in seguito. Trova alcuni artisti in cui credi veramente (o magari pensa proprio al tuo progetto), fatti un'idea precisa della musica in questione, e fai un passo alla volta".
Dal punto di vista amministrativo, come avete fondato l’etichetta? Era un'associazione? Se si tratta di un'azienda, quale status giuridico avete scelto e perché?
Ad essere oneste, non abbiamo mai registrato legalmente l’etichetta perché non è che ci stiamo guadagnando così tanto. Abbiamo reinvestito ciò che abbiamo guadagnato vendendo cassette per produrre più cassette, adesivi o partecipare a mostre mercato ottime per farci conoscere durante il nostro primo anno.
Avete cominciato con la distribuzione fisica di cassette, o direttamente col digitale?
La prima uscita è stata stampata in vinile (solo 30 copie) da una piccola azienda di amici che ha realizzato i vinili uno per uno. È stato divertente farlo, ma ovviamente non è stato affatto economico. È stata anche la prima uscita digitale che abbiamo realizzato.
Perché avete scelto iMusician e come vi ha aiutato?
Ho incontrato un paio di adorabili persone che lavoravano per iMusician, conoscevano l'etichetta e mi hanno parlato delle offerte di distribuzione di iMusician. Quando abbiamo iniziato ci facevamo un sacco di domande sulla distribuzione, perché sembrava che avremmo dovuto essere un'etichetta piuttosto solida per lavorare con una società di distribuzione. Quindi essere distribuiti da iMusician è stato molto più semplice del previsto.
Oltre all'accessibilità, una delle mie cose preferite sono i tutorial su come creare un profilo artista o come proporsi alle playlist.
Come avete finanziato l'etichetta? Che tipo di consiglio economico dareste a chi vuole creare una propria etichetta? Crowdfunding, soldi propri, investitori, niente soldi ...
Siamo completamente indipendenti, quindi abbiamo sempre investito tutto ciò che potevamo prendendolo dalle nostre tasche. A volte anche quello che guadagniamo con la nostra band va direttamente all'etichetta. Fortunatamente per noi, l’attitudine lo-fi si sposa molto bene con tutto quello che facciamo, quindi per metà è deciso da noi e per metà dalle circostanze.
Per i nostri eventi, ci aiutano molto quelli di Musicboard Berlin.
Che tipo di contratti fate firmare ai vostri artisti e perché?
La cosa più simile a un contratto che abbiamo fatto è stata quando abbiamo approcciato una band (i Palm Squirrel) dopo un loro concerto e gli abbiamo chiesto se volevano far parte della nostra etichetta. Loro hanno detto subito di sì e ci siamo dati una bella stretta di mano, ma il COVID ancora non c’era!
In realtà non facciamo dei veri e propri contratti, gli artisti mantengono i diritti sulla propria musica e pagano anche per le proprie copie fisiche. Di solito noi paghiamo per l’esatto numero di copie che vogliamo vendere o regalare e per la distribuzione digitale. Abbiamo pubblicato qualcosa anche con altre etichette. Siamo abbastanza aperte e flessibili alle richieste di ciascun artista.
Avete ricevuto aiuto per questioni legali/aziendali o avete imparato tutto da sole?
Non proprio, abbiamo solo chiesto consiglio ad altre etichette, ascoltato alcuni podcast e letto interviste di etichette che ci piacciono. Fin dall’inizio siamo giunte alla conclusione che questa etichetta non sarebbe stata una fonte di reddito. Ma è per questo che organizziamo eventi e facciamo magliette, per compensare.
Come creare la tua etichetta discografica in 10 passi
Fatti venire un’idea: il nome, la grafica, l’atmosfera
Fai un elenco immaginario di tutte le band (vive o morte) che vorresti pubblicare, se ne avessi (avuto) la possibilità. Ti aiuterà a capire cosa stai cercando.
Cerca qualche artista dedito al proprio lavoro e che ci ha investito, artisti che andrebbero bene per la tua etichetta, e cerca di capire come potresti essergli utile.
Social media: come la maggior parte delle persone, ho una relazione di odio-amore-odio con queste piattaforme ma se le usi con saggezza e cinismo potrebbero essere super utili e divertenti. Siamo personalmente interessate a creare contenuti trash/sciocchi /horror/romantici perché vanno bene con la nostra musica.
Gli eventi sono un'enorme opportunità di promozione per un'etichetta. Con questa pandemia chiaramente è tutto più complicato o addirittura impossibile, ma pensa a modi creativi per esprimere i tuoi gusti e pubblicizzare i tuoi artisti postando DJ set o spettacoli in streaming, o anche creando playlist.
Fai tutto ciò che puoi in base al budget e al tempo libero, ma comincia solo se ti ci puoi dedicare davvero.
L'industria musicale è in continua evoluzione, quindi sbarazzati di concetti come "cosa si fa normalmente" o "come si fa di solito".
Crea una cronologia delle tue prime uscite e pianifica quando e come promuoverle prima e dopo.
Dovresti solo divertirti :)
tutte le immagini in questo articolo sono di: Alex Howard, Diego Delgado, Monique Woolen-Lewis, Paz Bonfil and Adi Kum