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Musica ADHD: cos’è e perché è così popolare?

  • Martina
  • 22 gennaio 2025, mercoledì
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La musica non è solo fonte di intrattenimento o piacere: secondo diversi studi, ha un impatto significativo sul benessere, favorendo la regolazione emotiva, la crescita personale e il rilassamento. Ma c’è di più. La cosiddetta “musica per l’ADHD” sembra contribuire anche a migliorare la concentrazione e a ridurre la disattenzione. Questo può essere utile non solo per chi convive con l’ADHD, ma anche per tante altre persone. Ti incuriosisce capire cosa rende questa musica così speciale? Continua a leggere!

Musica e cervello

Prima di capire meglio cosa sia la musica per l’ADHD, vale la pena soffermarsi sull’impatto generale della musica sul cervello umano. Numerose ricerche scientifiche dimostrano che la musica coinvolge quasi tutte le aree cerebrali:

  • Attiva i centri del piacere

  • Stimola la corteccia uditiva

  • Coinvolge il sistema motorio

  • Influenza la memoria, sia nel recupero che nell’immagazzinamento delle informazioni

La musica è quindi uno strumento potente, capace di trasformare l’attività cerebrale, soprattutto quando viene utilizzata nel contesto giusto. Stimolando la produzione di dopamina, può aumentare il senso di piacere, motivazione e gratificazione. Alcuni studi indicano anche che può rafforzare la comunicazione, sostenere il sistema immunitario, accrescere la resilienza emotiva ed evocare ricordi profondi.

L’impatto della musica si estende anche al campo clinico: può ridurre la frequenza delle crisi epilettiche, supportare le persone con malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer, e facilitare il recupero dopo danni cerebrali. Inoltre, può migliorare l’umore, aiutare a gestire stress, ansia e depressione. Il suo potenziale terapeutico è alla base della musicoterapia.

Nel contesto dell’ADHD, la musica può offrire benefici molto concreti:

  • Aumentare i livelli di dopamina: Le persone affette da ADHD spesso registrano una riduzione dei livelli di dopamina, che può provocare una serie di sintomi, dalla disregolazione emotiva all'iperattività. La musica aiuta a regolare e ad aumentare la produzione di dopamina.

  • Ridurre stati di tristezza o frustrazione

  • Migliorare attenzione e concentrazione

  • Ridurre l’ansia

  • Favorire la consapevolezza del tempo

  • Migliorare le relazioni e le capacità sociali: Le ricerche dimostrano che la musica favorisce una maggiore connessione, coordinazione e cooperazione con chi ci circonda. Attività come giocare o ascoltare musica con qualcuno promuovono sentimenti sociali positivi verso quella persona (o un gruppo di persone). Inoltre, aiuta a sviluppare la fiducia e rafforza l'empatia incoraggiando la sincronizzazione e l'esperienza condivisa.

  • Rafforzare la memoria

  • Facilitare la gestione dello stres

Che cos’è la musica per l’ADHD?

La musica per l’ADHD è una selezione sonora studiata per aiutare a mantenere la concentrazione e migliorare la produttività, soprattutto in chi convive con questo disturbo. Non si tratta di una moda passeggera: la sua efficacia si basa su studi scientifici.

Uno degli aspetti più interessanti è che può avere effetti positivi anche su chi non ha una diagnosi di ADHD. Favorisce l’attenzione e stimola la creatività, risultando utile anche per chi svolge attività come la meditazione, il lavoro creativo o l’esercizio fisico.

Beat binaurali: cosa sono?

I beat binaurali sono una sorta di illusione uditiva: si verificano quando l’orecchio destro e quello sinistro ricevono suoni di frequenze leggermente diverse. Il cervello percepisce una sorta di battito ritmico che può indurre stati mentali simili a quelli raggiunti con la meditazione.

I potenziali benefici includono:

  • Sonno più profondo e rilassamento

  • Riduzione del dolore

  • Migliore attenzione e motivazione

  • Riduzione dello stress

  • Stimolo della memoria a lungo termine

  • Maggiore positività e calma

Affinché siano efficaci, i beat devono avere frequenze inferiori a 1.000 Hz e una differenza massima di 30 Hz tra loro. A seconda delle frequenze coinvolte, si possono generare onde cerebrali diverse, ciascuna associata a benefici specifici.

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Cosa definisce la musica ADHD e come funziona?

La musica ADHD-friendly non si lega a un solo genere o stile, ma segue alcuni principi comuni emersi dalla ricerca:

Caratteristiche della musica adatta all’ADHD

  • Beat Lo-Fi: La qualità della musica o della produzione che abbraccia l'imperfezione e la distorsione del suono crea un suono grezzo e autentico, che può favorire un ambiente acustico rilassante.

  • Assenza o uso minimo di testi: Ciò può aiutare ad evitare possibili distrazioni

  • Suoni ambientali

  • Beat ripetitivi o binaurali, tipico, ad esempio, della musica elettronica o rock.

  • Suoni e ritmi che facilitano il rilassamento

  • Rumori costanti come bianco, rosa o marrone: Si ritiene che questi suoni coerenti e non melodici (che possono avere varie frequenze) contribuiscano a creare un sottofondo uditivo neutro, che risulta rilassante e favorisce la concentrazione e il sonno.

Elementi da evitare:

  • Musica con voce predominante

  • Brani che non piacciono

  • Canzoni troppo familiari

  • Musica da radio o piattaforme con pubblicità: L'ascolto di musica su questi negozi online è spesso interrotto da pubblicità o, nel caso della radio, da altri contenuti su cui non si ha alcun controllo. Questo aggiunge distrazione e può distogliere l'attenzione dal momento presente.

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Trova ciò che funziona per te

Anche se questi sono elementi e caratteristiche generiche utili per distinguere tra musica adatta all’ADHD e musica fonte di distrazione, è fondamentale capire cosa funziona per te in particolare. L’efficacia della musica per l’ADHD, infatti, è altamente soggettiva.

Alcune persone amano la musica ritmata, perché crea un senso di urgenza, motiva e stimola a raggiungere la massima produttività in un tempo limitato (ad esempio per rispettare una scadenza). Altre, invece, trovano questo tipo di musica troppo stimolante o fonte di ansia, spostando continuamente l’attenzione tra la musica e il compito da svolgere. Se ti accorgi che la musica energica ti distrae, evitala.

Lo stesso vale per le tue tracce preferite. In certi casi, una musica molto familiare può offrire uno sfondo ideale per concentrarsi meglio. In altri, può stimolare la produzione di dopamina, fungere da supporto motivazionale e accendere l’ispirazione. Per qualcunə, però, queste stesse tracce diventano fonte di distrazione, trasformando lo spazio di lavoro in una pista da ballo improvvisata.

In generale, la musica per l’ADHD ha l’obiettivo di ridurre il “rumore” esterno (o interno) e le distrazioni, aiutando la mente a concentrarsi sul compito da svolgere. Se noti che l’effetto è l’opposto, sperimenta con generi diversi finché non trovi quello più adatto a te.

Come integrarla nella vita quotidiana

Ecco alcuni suggerimenti pratici:
  1. Inizia gradualmente e sperimenta con sessioni brevi. Parti da momenti di ascolto brevi e concentrati per capire come ti fa sentire la musica per l’ADHD — e le sue varie declinazioni. Puoi metterla alla prova durante attività che richiedono concentrazione e creatività, come scrivere, comporre, montare, progettare, ecc.

  2. Fai pause regolari. Così come hai bisogno di pause dal lavoro, ne hai anche dall’ascolto della musica per l’ADHD. È utile alternare momenti di ascolto con pause strutturate. Moltə trovano efficace la tecnica del Pomodoro, che prevede sessioni di lavoro di 25 minuti seguite da 5 minuti di pausa (gli intervalli possono essere adattati in base alle preferenze personali). Puoi anche usare la musica come strumento per la gestione del tempo: ad esempio, ascoltando una traccia binaurale di circa 20 minuti come timer naturale. Questo metodo può migliorare la consapevolezza temporale e aiutarti a restare concentratə.

  3. Investi in un buon paio di cuffie. Un audio di qualità può cambiare radicalmente l’esperienza di ascolto, aiutandoti a immergerti nella musica e massimizzarne i benefici. Scegli cuffie con un suono chiaro e con cancellazione del rumore: riducono le distrazioni esterne e ti permettono di ascoltare a un volume equilibrato (l’ascolto ad alto volume può anch’esso distrarre).

  4. Coltiva la costanza. Ascoltare con regolarità la musica per l’ADHD, nelle giuste dosi, può diventare un vero e proprio allenamento per il cervello. Più la pratichi, più la tua mente assocerà suoni ambientali, calmi e sereni a momenti di concentrazione profonda.

Conclusione

Con l’aumento del lavoro da remoto e l’accesso sempre più facile a playlist mirate, la musica per l’ADHD sta guadagnando popolarità.

Hai difficoltà a mantenere l’attenzione o ti interessa esplorare come certi suoni influenzano concentrazione, sonno e benessere? La musica per l’ADHD potrebbe essere una risorsa utile. Se vuoi approfondire altri aspetti legati al suono e alla concentrazione, scopri anche il nostro articolo sulla musica di sottofondo.

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