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Come beneficiare dei collettivi musicali LGBTQ?

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Come beneficiare dei collettivi musicali LGBTQ?

Sei un artista esordiente? Ottenere visibilità e sfondare nell'industria musicale può essere difficile se non sai da dove iniziare. Nonostante la visibilità online, come ad esempio quella fornita dai social media, sia il fulcro della tua attività di pubbliche relazioni, le opzioni sono molte e il tutto può diventare facilmente opprimente. Prima di firmare un contratto con un'etichetta musicale, è probabile che tu voglia condividere il tuo lavoro su base comunitaria, soprattutto se già fai parte di una comunità queer.

Oggi lavorare in un collettivo musicale è il metodo più comune per i giovani artisti per ottenere esperienza e visibilità. In un articolo del 2015, Thump ha riportato che i collettivi artistici stanno prendendo il posto della musica elettronica. Per Crack, "i collettivi stanno costruendo il futuro migliore per la musica dance". Tutto ciò sembra incoraggiante, perciò abbiamo pensato di mettere in evidenza il lavoro di alcuni collettivi musicali di Berlino, Londra, Parigi e Losanna per scoprire in che modo forniscono supporto agli artisti.

I collettivi possono essere prima di tutto dei mezzi per condividere conoscenze tra i musicisti, per fare pratica e per divertirsi! Ma, soprattutto per alcuni artisti penalizzati dall'egemonia sociale dell'industria musicale, rappresentano anche un mezzo per accedere al materiale. E guadagnare fiducia in loro stessi.

Nel 2016 la rivista online di musica elettronica Resident Advisor ha deciso di non pubblicare più la sua classifica annuale dei 100 migliori DJ. A quanto pare è stata l'incredibile mancanza di varietà nella lista a portare gli editori a questa decisione. Quindi i tempi stanno cambiando, ma donne e minoranze sono ancora fortemente sottorappresentate nei media e continuano a fare i conti con vecchi pregiudizi. "Non male per una donna...", è il tipo di commento, tra i tanti, che fa ancora parte della vita quotidiana di molte artiste.

Ramdam, prima il divertimento

Ramdam è un collettivo con sede a Parigi che collabora con artisti visuali e musicisti nel contesto della città e della sua banlieue. Stando al manifesto del collettivo, Ramdam è "nato da un bisogno comune, quello di riunire diversi mezzi in una base collettiva". Per la fotografa e set designer del collettivo Eva Van Der Horst, Ramdam è sostanzialmente un modo per i suoi membri di ispirarsi vicendevolmente: "eravamo solo un gruppo di amici alla ricerca di uno spazio per mostrare il nostro lavoro, ma soprattutto per divertirci insieme! Il mio consiglio è di non dimenticarti di trascorrere del tempo con i tuoi amici e migliorarvi a vicenda".

No Shade di Linnea Pamestal vuole aiutare le donne, le persone transgender, queer e non-binarie a conquistare il loro spazio nel mondo. Il suo collettivo con base a Berlino fornisce attrezzatura e spazi in cui i membri possono esercitare le proprie abilità di DJ ed eventualmente ricevere lezioni gratuite con l'aiuto degli insegnanti del collettivo. Creato nel 2017, No Shade beneficia di fondi pubblici e al momento collabora con quindici artisti. Senza contare le sue feste all'iconico club berlinese Acud Macht Neu, dove l'intera avanguardia locale propone audaci serate di pura club music.

Pxssy Palace, persone transgender in prima linea

A Londra Nadine Artois si occupa di un'organizzazione che segue le orme di No Shade. Dedicate alla cultura hip-hop e alle donne di colore, le feste di Pxssy Palace, che si tengono nella zona est di Londra, sono delle raccolte fondi per aiutare le persone transgender a prendere un taxi alla fine della serata. Un piccolo omaggio? Non esattamente, perché stando ad un recente sondaggio pubblicato dall'organizzazione benefica Stonewall e ad un recente articolo su The Independent, il Regno Unito sta registrando un forte aumento delle violenze nei confronti delle persone di colore transgender. Queste cifre non sono ancora sufficienti a tenere al sicuro tutte queste persone, ma la speranza è che Pxssy Palace riesca a creare uno spazio sicuro per i soggetti più vulnerabili.

Collettivi musicali LGBTQ

Où Êtes-vous tous? Conquistare la città

A Losanna, Où Êtes-vous toutes? riunisce la futura generazione dei promotori di feste della città. Definito come "un invito a creare spazi liberi e di cultura al di fuori delle strutture ordinarie", i suoi membri mescolano world music, musica techno ed altri generi musicali in occasione di feste spesso presentate insieme ad altri collettivi. Il loro obiettivo di riabilitare il passato industriale di Losanna è parte integrante dell'azione civile e, soprattutto, i loro eventi sono aperti a tutti.

LGBTQ Où êtes vous toutes

I collettivi musicali sono spesso lo specchio dell'ideologia di una comunità e devono sopravvivere all'interno del panorama sociale omogeneo dell'industria musicale. Se fai fatica con la tua carriera musicale, far parte di un collettivo musicale non significa purtroppo che conquisterai un Grammy. Ma se fare musica significa divertirsi, i collettivi saranno sempre pronti a ricordartelo.

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