Non è sicuramente l'afrobeat di una volta - Parte 2
- Daniel Haaksman
- 21 marzo 2018, mercoledì
In alcune capitali europee scene locali si sono recentemente formate attorno a comunità diasporiche che si portano dietro il proprio punto di vista sulla nuova era digitale della musica africana. È in queste capitali che si trova la rete dei media globali, i quali sono in grado di portare lo stile musicale africano regionale ad espandersi su scala globale.
LONDRA
Londra è da sempre uno dei centri di cultura pop più influenti del mondo, la città in cui hanno sede alcuni dei più importanti organi di informazione ed etichette discografiche. Per via della sua grande comunità di migranti africani, Londra è stata vitale nella promozione di artisti della diaspora africana provenienti dai paesi africani anglofoni come il Ghana, il Sudafrica, il Kenya e soprattutto la Nigeria.Quanto Londra sia divenuta importante nel promuovere la musica africana nell'era di Internet è stato dimostrato nel 2016, quando la stazione radio The Beat del Lagos ha lanciato la prima stazione radiofonica di musica Afrobeats del Regno Unito, rendendola un centro essenziale nel mondo anglosassone per la musica ritmica, ipnotica ed influenzata dall'hip-hop delle giovani megalopoli in rapida crescita dell'Africa.
Mentre la musica dei locali di Londra è stata per lungo tempo influenzata dai figli dei migranti caraibici, dando vita a generi come lo UK reggae e il lovers rock, il jungle, il 2-step garage, lo UK funky, il grime and dubstep, le comunità di colore britanniche si sono sostanzialmente trasformate nelle ultime due decadi.
Ora c'è una maggiore discendenza africana, diversa nelle proprie abitudini culturali così come nella relazione con la legge coloniale e post-coloniale, che ingloba le influenze caraibiche in modo diverso.Fuse ODG, nato nel Regno Unito, ma cresciuto in Ghana, è stato la prima star dell'afrobeats britannico. Le sue impavide hit pop "Azonto" (che è anche una danza molto popolare e un proverbio per tutta la canzone) e "Antenna", hanno portato per la prima volta l'afrobeats nella radio convenzionale britannica.
Oltre al successo di Fuse ODG (nel 2017 ha registrato una canzone con Ed Sheeran), sempre più artisti del Regno Unito come Mista Silva, Vibe Squad, Kwamz & Flava e Moelogo hanno gettato le basi per la scena afrobeats del Regno Unito.Ora sono tenuti insieme da una generazione leggermente più giovane con computer portatili, microfoni, videocamere e grandi idee, intenzionata a costruire su queste basi.
Usano i social media per diffondere la loro musica ad una diaspora globale e mentre i rapper e i produttori che sono cresciuti a Londra ovviamente desiderano ricevere appoggio dalla città natale, ora molto probabilmente avranno successo su scala globale.
La musica afro del Regno Unito si è diversificata in fusioni di suoni e sottostili imprevedibili, dallo scoppio percussivo dell'afro trap e dell'afro swing all'allucinata afro wave e oltre. Queste mutazioni hanno ispirato artisti come J Hus e Kojo Funds nella creazione della loro musica singolare nel Regno Unito, che ha contribuito ad influenzare enormemente la scena musicale britannica negli ultimi due anni.
Oggi J Hus potrebbe essere tranquillamente descritto come un giocatore di punta nella spinta dell'afrobeats britannico in prima linea.La canzone "Spirit" di J Hus ha accenni di batteria africana e il ritmo riprende quello delle radici africane.Girato in Ghana, il video musicale mostra gli abitanti del luogo che rappresentano la cultura africana godendosi la vita e tenendo alto lo spirito.
PARIGI
Da decadi Parigi è stata una dei più importanti incubatori della musica africana mondiale. La capitale francese è all'incrocio del mondo africano francofono, con musicisti dal Congo, dal Mali, dal Camerun, dal Senegal o dalla Costa d'Avorio, tra i tanti che animano la scena parigina.Al giorno d'oggi molte popstar africane scelgono Parigi come base, poiché ci sono studi di registrazione, compagnie discografiche, mezzi di comunicazione e pubblico. Parigi è il centro della carriera internazionale di molti musicisti africani. La musica zoukous dello Zaire, la musica zouk delle Antille Francesi, la musica makossa del Camerun e la musica coupé décalé della Costa d'Avorio sono state fatte passare tutte attraverso Parigi e alla fine sono state ampliate per il pubblico globale.
L'ultima star di Parigi è il rapper MHD, che prima lavorava come fattorino di pizze e che proviene dalla Guinea. MHD produce oggi alcuni dei video musicali più interessanti e piacevoli. Il suo canale YouTube ha raccolto più di cinquecento milioni di visite da quando ha caricato un video autoprodotto su internet.Il suo primo video musicale "Afro Trap Vol.1" è diventato virale e ha portato alla nascita di una serie di video musicali in nove parti denominata afro trap, in cui il cantante ventitreenne parigino intreccia l'hip-hop del sud con i ritmi eclettici coupé décalé e rap ad alta velocità.I video autoprodotti e fatti in casa celebrano con allegria la vita diasporica nella capitale francese. Recentemente MHD ha fatto un tour negli USA, in Canada e in Senegal e ha pubblicato sotto l'etichetta Mad Decent di Diplo.
Con il successo di MHD sono presto arrivati gli epigoni. Nei dipartimenti di Senna e Marna, sobborghi est di Parigi, Cirus aka Y du V fa rap sulle sue radici congolesi e sulle sue preoccupazioni quotidiane. Il flusso convulso e fragoroso sta ora diventando un nuovo marchio di fabbrica per il movimento afro trap in continua crescita (che ora ha anche ispirato cantanti nel Regno Unito, in Italia e in Germania).
I clip di Y Du V sono girate nei parcheggi dei supermercati o davanti alle rimesse di auto. Al pari di MHD, i suoi video musicali hanno un forte look DIY che aggiunge autenticità alla musica di strada.
Ultimamente sempre più rapper sono ispirati dall'afro trap. Gli artisti RCxING e Rital Collectif et les Ingrats hanno trasformato il rap freestyle in afro trap. Come MHD sanno utilizzare YouTube come strumento di pubbliche relazioni di successo: le loro ultime tracce del collettivo vengono cliccate ogni secondo. La rivoluzione afro trap francese è appena iniziata!
LISBONA
Lisbona potrà anche essere situata nel punto più remoto dell'Europa occidentale, eppure la capitale portoghese è al centro del crocevia culturale che unisce l'Africa lusofona con il Sud America e l'Europa.Negli ultimi anni piccole reti di DJ ed etichette discografiche nei sobborghi di Lisbona hanno prodotto parte della più innovativa electronic dance music al mondo.In gran parte figli di immigrati africani, questi giovani musicisti combinano le numerose influenze culturali presenti a Lisbona con Internet e le sintetizzano in un singolo stile musicale sorprendente e molto energico. Le etichette come Principe o Enchufada ne sono il fulcro.
Il kuduro, uno stile musicale e di ballo dell'Angola nato nei primi anni '90 e divenuto molto popolare in Portogallo, è una componente essenziale della musica di queste etichette.Inoltre, altri stili musicali lusofoni o globali, come il batida, il kizomba, il funaná, l'house, l'afro house e il tarraxinha, e i generi che hanno origine principalmente (ma non esclusivamente) in Angola, Capo Verde e São Tomé sono parte del panorama musicale di Lisbona.
Principe Records, in particolare, è recentemente salita alla ribalta come forza trainante della musica dance al di fuori di Lisbona. Principe ha creato una piattaforma interculturale in cui può esistere un dialogo tra bianchi, produttori dei quartieri poveri, e soprattutto artisti con background da migranti africani provenienti da ghetti fortemente isolati.Artisti come Nigga Fox, Nidja e Marfox sono in prima linea per uno stile musicale futuristico ed ibrido.Saperne di più: NON È SICURAMENTE L’AFROBEAT DI UNA VOLTA – Parte 1
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